lunedì 22 settembre 2008

RECENSIONE NUMERO 7


Ritornano le serate di film del cazzo a casa di Ale...


BLACK SHEEP - Nuova Zelanda 2006, di Jonathan King con Matthew Chamberlain, Nick Fenton, Sam Clarke
Non è certamente un'idea nuova quella di mettere in scena la vendetta di animali solitamente inoffensivi, tramutati per l'occasione in belve assetate di sangue. Lo fece per primo il grande Hitchcock con il celebre "gli uccelli", e vede oggi come suo emulo più recente (nonostante il film giunga da noi con due anni di ritardo) il neozelandese Jonathan king, che - è bene precisarlo subito - dirige questa sua opera prima guardando decisamente più al connazionale Peter Jackson prima maniera che al maestro britannico...Siamo davanti infatti ad un classico esempio di "horror comedy", genere che negli ultimi anni sembra essere rinato dopo i fasti degli anni '80.Ma andiamo con ordine. La trama è poco più di un pretesto: un ricco allevatore, cercando di ottenere una nuova razza di pecore grazie alla genetica, dà il via a un'invasione di ovini letali e inferociti...A cercare di arginare la minaccia saranno il fratello, affetto da ovinofobia, e una ambientalista fanatica. Gli eventi si susseguono in maniera molto lineare tra cavalcate notturne di branchi di pericolose pecore, trasformazioni di uomini in belanti bestie antropomorfe (citando John Landis) e grandiosi bagni di sangue fino all' "esplosivo" finale.Bisogna dare atto a questo film che nulla ci è risparmiato, dalla zoofilia alle evirazioni, alle flatulenze delle pecore che avranno un ruolo fondamentale nella conclusione della vicenda, per non parlare di una scena di sbudellamento di massa degna del miglior Romero, che farà la felicità degli amanti dello splatter. E' un peccato che il tutto si svolga in maniera un po' troppo prevedibile, e che verso la fine le situazioni comincino a ripetersi, facendo nascere nello spettatore il dubbio che l'idea di base non fosse poi così geniale; senza questi difetti, data anche la discreta qualità del comparto tecnico, avremmo avuto di fronte un piccolo gioiello di comicità degno di uno Shaun of the dead, invece di un'onesta pellicola di genere moderatamente divertente, adattissima a una serata senza impegno con gli amici.
IL GIUDIZIO DEL CRITICO ***

3 commenti:

Marco Ciasco ha detto...

Certo che li pescate dal mazzo i film...

Simo ha detto...

Un horror serio mi frantumerebbe i coglioni, un horror stupido almeno fa ridere. e poi le pecore fanno ridere sempre e comunque.

Marco Ciasco ha detto...

A me piaciono gli horror ''seri'' ma tocca saperli guardare bene e con la giusta atmosfera.
Io li guardo solamente da solo, di notte con le cuffie sennò si finisce sempre per sdrammatizzare