sabato 3 luglio 2010

concerto elio stasera

dunque, come sicuramente saprete stasera a senigallia, foro annonario ore 22, c'è elio gratis. io e la vero ci andiamo e spero che qualcun altro voglia venire. pensiamo di andare giù abbastanza presto, mangiare qualcosa al volo (presumibilmente al mc, eh sì) e piazzarci abbastanza bene.
alle 24 in piazza del duca poi c'è stefano bollani che quello sì che è un pianista moderno che spacca, non quel buffone di allevi; non mi dispiacerebbe sentire pure lui, insomma, vedremo.
se a qualcuno interessa, fate sapere.

15 commenti:

Marco Ciasco ha detto...

Vabbe' Simo, Allevi buffone...
Comunque io ed Elena siamo interessati.
Se siete al mare in giornata ne riparliamo.
Piu' che altro non mi ispira il MC. Preferisco una qualunque piadineria paninoteca scelta a caso lungo una strada a caso di una citta' a caso.

Simo ha detto...

allevi è un buffone: come pianista non vale niente, come compositore va bene giusto per i jingle pubblicitari ma se la tira in modo insostenibile.
al mare in giornata....il problema è che c'è argentina germania alle 16....magari vengo e la vediamo al bar.
il mc per noi è d'obbligo.

Marco Ciasco ha detto...

E' una musica che personalmente non so giudicare bene. Ho ascoltato i suoi album e mi piacciono.

Quello che secondo me va detto da un punto di vista oggettivo, e' che in ogni caso si tratta di una musica che necessita comunque di una capacita' compositiva e tecnica molto alta. Poi ovviamente anche a quei livelli ci sono autori piu' o meno validi e commerciali.

Pero' non si puo' dire che e' un buffone o che compositivamente non vale tanto perche' altrimenti cosa si dovrebbe dire di Ramazzotti, Pausini, i vari dj idioti (Guetta l'ultimo dei deficienti usciti), Vasco, Ligabue...

Cioe' secondo me questo tipo di giudizi va comunque dato in maniera ponderata guardando anche il contesto musicale in cui si muovono certi artisti.

Simo ha detto...

secondo me no, perchè i vari vasco, ligabue, ecc (che comunque mi fanno cagare) si muovono in un contesto di un certo tipo: allevi invece si spaccia per pianista serio che fa musica "alta" e addirittura si considera erede dei grandi compositori con la sua musica "classica moderna", quando tutte le persone con cui ho parlato che nell'ambiente ci bazzicano sono d'accordo nel sostenere che la capacità compositiva e tecnica molto alta di cui parli non c'è proprio, infatti se non sbaglio non era manco riuscito a finire il conservatorio, e mi dicono che il suo stile di composizione sia quello scolastico del 3°-4° anno del conservatorio. non è un caso che nell'ambiente della musica classica lo schifino tutti...ci sarà anche un po' di invidia, ma è anche giusta rabbia per gente che si fa seriamente il culo tutta una vita e vede un ragazzino incapace diventare famoso con musichette risibili. poi per carità, faccia come vuole, se non si credesse chissachì e non fosse considerato dal popolo bue come una sorta di nuovo mozart andrebbe benissimo. mi sta sui coglioni però che artisti veri non li caghi nessuno, in sostanza è un po' il van damme del pianoforte

ernesto reis ha detto...

Io di musica ne capisco pochissimo, ma voglio difendere Van Damme e le sue capacità marziali, recitative ed espressive; portate più rispetto a uno dei miei idoli giovanili(e ho detto tutto).
p.s. a me piace tantissimo ludovico einaudi, ma anche allevi lo ascolto più che volentieri. Però è vero che molti musicisti più che competenti lo schifano. Non credo all'invidia, ma magari al fastidio di aver commercializzato un genere che molti considerano puro. Mi sembra un pò come alex britti, bravo tecnicamente ma impegnato a far musica meno impegnata. "Ma potrei sbagliarmi. Ma potrei sbagliarmi...sarebbe bello se tutti i discorsi del papa cominciassero così"(fonte: daniele luttazzi).

Marco Ciasco ha detto...

Boh, non saprei. Che il suo livello sia 3°-4° anno di conservatorio e' sicuramente falsissimo.
Elena ha il 5° anno e non suona certo come Allevi.

Comunque diplomato in pianoforte lo e'. E gia' cosi' sono 10 anni di studi.
Che la sua tecnica non sia proporzionale al successo beh, chi dice che debba essere una regola? Anzi, ben venga nella musica, altrimenti si sfornerebbero solo artigiani perfettisti (per es. come i Dream Theater nel metal).

Secondo me Allevi fa parte gia' di una schiera di musicisti che di musica ne sa a pacchi e da' la merda a quasi la totalita' del musicista medio mondiale. Come tale, a mio parere va rispettato, perche' ha speso gran parte della vita a studiare musica a differenza di merde come Vasco e compagnia bella.

La musica che compone poi, nel suo genere, puo' essere mediamente meno tecnica dei suoi "concorrenti", ma da qui a definirlo buffone ce ne passa.

Quello che posso capire e' se un musicista del suo contesto lo possa definire "commerciale". Ma ripeto, "buffone" e' un aggettivo che in questi casi non ha senso proprio usare.

Simo ha detto...

è un buffone perchè si atteggia.
ripeto, il fatto che sappia a pacchi e che abbia un livello tecnico alto è una cosa di cui io dubito tantissimo. il mio personale parere è che sia tutto fumo negli occhi per gli ignoranti che possono fare gli acculturati dicendo io sento allevi, un po' come bocelli, che come cantante lirico non è sufficientemente dotato, ma riciclandosi come finto cantante lirico commerciale è riuscito ad avere successo (sfruttando pure il fatto che è cieco, altrimenti non se lo cagava nessuno). legittimo, per carità, ma almeno si atteggia un po' meno.

Il Cancio ha detto...

Vasco sarà una merda musicalmente (io non me ne intendo e dunque non posso controbattere) però...
come riesce ad emozionare milioni di persone per giunta di di generazioni differeti... solo lui!

Con parole semplici sa dire cose che emozionano. Almeno chi ha una filosofia di base come la sua. Io mi ritrovo in molti dei suoi testi, sinceramente.

Per me sono molto più "merde" chi fa rumore sbattendo tamburi e distrorcendo suoni di chitarre senza avere un cazzo da dire, un'idea da condividere, uno stato d'animo da esternare..... ma solo far vedere quanto è bravo a suonare suonando su testi da bambino dell'elementari.. o amenità sataniche buttate lì...

Marco Ciasco ha detto...

Si beh Cancio, in tutti i generi ci sono le merde, questo e' ovvio.

Pero' ogni genere va conosciuto bene per essere apprezzato (prima) e criticato (poi).

Certi generi sono piu' facilmente abbordabili in questo processo di conoscenza. Fra questi rientra il rock-pop di Vasco & co. Non si tratta di snobbare questi musicisti ma si tratta solo di constatare che in realta' la capacita' di emozionare con la musica e' una cosa molto complessa. Troppo spesso si tende a semplificare queste cose. Vasco dice cose molto spesso fin troppo ovvie e questo viene mal interpretato, come a mio parere fai tu per esempio (e' opinabile ovviamente...), con la sua capacita' di emozionare.
In realta' la sua forza (questo e' innegabile) sta nel personaggio e nello stile, non certo nella sua musica.
Anzi, il fatto che raggruppi facilmente migliaia di persone da anni e' proprio la dimostrazione della superficialita' con cui molti si accostano alla musica.

Chiariamo una cosa pero'. Non sto affermando che la musica per essere bella deve essere complessa. No di certo. Pero' alla base di ogni musica ci deve essere una consapevolezza da parte dell'artista di cio' che fa, di come lo fa. Ci devono essere capacita' tecniche. Tutte cose che Vasco, Liga... non hanno punto e basta. Queste sono persone che puntano tutto su un modo univoco di fare musica, ingannando il pubblico con un modo di essere e di apparire, piuttosto che con la musica. Ovviamente perfettamente in linea con il modello della nostra societa'. Ed eccone spiegato il successo.

Cancio rispondimi ad una domanda. Saresti disposto a passare 6 mesi di tempo ad ascoltarti 3-4 ore al giorno un genere che non conosci, studiandone i testi piu' volte, per arrivare ad apprezzarlo? Immagino di no. Non e' una colpa eh! Pero' e' per questo che molti generi sono e rimarrano di nicchia. Perche' necessitano di un impegno non solo nella composizione, ma anche nell'ascolto. Questa non si chiama complessita', ma lealta' nei confronti dell'ascoltatore. Emozionare una persona veramente, non lo si puo' fare con 3 parole ad effetto. Questa e' una menzogna.

Su Allevi, ripeto, si tratta di un artista al 100%, con capacita' tecniche e compositive indubbie. Semplicemente nel suo genere tenta di fare cose piu' commerciali. Questo puo' piacere o meno, fa' sicuramente storcere il naso ad un sacco di suoi colleghi perche' il mondo della musica classica e' ovviamente molto molto snob e arroccato su posizioni accademiche. Le critiche in ogni caso ci stanno. Ma a certi livelli quello che dico e' che termini come "buffone" o altro, proprio non si possono usare, fosse anche solo per rispetto al tempo che uno come Allevi ha certamente dedicato allo studio della musica.

Il Cancio ha detto...

Non mi trovo d'accordo.
C'è gente che ha un'innata capacità di comunicare e dare credibilità alle parole senza aver bisogno di tecniche o studi vari.
E' il carisma che conta. E quello uno ce l'ha o non ce l'ha. O hai la stoffa per fare il leader o niente. Vasco è anche detto il Komandante, infatti....

Molti testi di Vasco in realtà sono delle pillole di filosofia. E' una persona in grado di cantare le cose più disparate... da "Vivere", dove canta il male di vivere (e non mi poi dire che non è emozionante) a cazzate come "come riempi bene quei jeans... cammini come una di films" cosa che io ritengo sintomo di grande capacità ed intelligenza.

Vasco con il suo carisma, la sua ironia, la sua schiettezza riesce comunque ad arrivare...
E questo magari gli permette di sopperire alle mancanze tecniche...

ernesto reis ha detto...

Ma nessuno vuol pensare a Van Dammne???

Marco Ciasco ha detto...

Di base molti testi (vecchi) di Vasco hanno delle buone idee, ma molto male applicate.

Cancio, non fare l'errore di pensare che parlare di cose serie basti di per se'. Ci sono delle frasi ad effetto nelle canzoni di Vasco. Alcune volte sono pure buone di per se', ma troppo spesso hanno quel carattere da "scritte sul diario delle medie", non so se rendo l'idea.

Di musicisti dei generi piu' disparati che cantano cose serie ce ne sono a migliaia (dal folk al metal). Anche Elio per esempio canta cose serie, ma con uno stile molto diverso di Vasco, e dicendo cose anche molti piu' "profonde".

Vasco ha molto successo perche' la sua musica e' semplice da suonare e soprattutto da ascoltare e per questo molti lo seguono con facilita'. Questa non e' una pecca di per se', sia chiaro, ma improntandoci un'intera carriera si finisce per svilirla e cadere nell'errore dell'eccessivo semplicismo e commercialita'.
Il fatto che abbia moltissimi fan e riempa continuamente stadi non e' un metro della bonta' della sua musica, anzi, molto spesso questo e' indice di un fenomeno sociale, che per Vasco non e' legato solo a lui (che comunque e' un personaggio), ma in questo caso si tratta di una tendenza globale alla superficialita' nell'ascolto della musica.

Ora qui si aprirebbe tutta una parentesi per rapportare la musica ad altre arti... troppo lungo.
Il succo e' che la musica e' una di quelle arti dove la commercialita' e la superficialita' la stanno facendo da padrone piu' che in altre arti.
E' un po' come se nel cinema si pensasse che i film dei Vanzina fossero buoni solo perche' molti li vanno a vedere, e li si mettessero sullo stesso piano di film di Altman, Kubrik...
Ora, Vasco non e' esattamente rapportabile ai Vanzina, pero' spero che il concetto sia passato.

A me, in quanto musicista (non artista eh!), dispiace molto vedere artisti (non solo quelli che ascolto io!) cagati pari a zero in favore di Vasco e Co, con capacita' tecniche e compositive milioni di anni luce avanti a loro, ma che non vengono portati a galla per nulla per il semplice fatto che per capirne un testo o apprezzarne la musica bisogna spenderci magari un mesetto di ascolto. E nessun ascoltatore di musica medio oggi ha la voglia di farlo.

Alla fine ormai chi ascolta musica (mi fa ridere per esempio chi dice, "mi piace ascoltare la musica") ad ogni canzone non dedica nemmeno la durata della canzone stessa. Se dopo la prima strofa e il primo ritornello non gli squadra qualcosa, avanti con la prossima. Magari su quei 2 minuti l'artista c'era stato sopra un mese!
E' molto grave secondo me. E' come leggere 20 pagine di un libro, 10 minuti di un film, 5 minuti di un quadro...

Sia chiaro che il mio e' un discorso generale sulla musica, e non relativo a cio' che ascolto o suono io! M'arcmand!

ernesto reis ha detto...

Mi appassiona sto dibattito!! Voglio dire la mia salvo poi sostenere il contrario non appena cambierò punto di vista. Io penso che da una parte ci sia una certa superficialità di pensiero, dall'altra spesso un ingiustificato snobbismo. In ogni arte c'è il filone più commerciale che va per la maggiore, perchè più immediato e meno da studiare. E' chiaro e giusto che gli addetti ai lavori si sentano spesso violati nella loro arte, ma è altresì vero che, intellettuali a parte, nessuno avrebbe tempo, intelligenza e volgia per approfondire tutto. Penso sia un pregio anche saper godere di cose più semplici, basta non santificare chi le compone a scapito di chi si fa il culo studiando e accettando una vita più in ombra e meno conveniente, sopratutto economicamente. L'importante è non sentirsi arrivati e sapere che c'è dell'altro, senza essere ne puristi ne superficiali. Se diciamo che vasco e liga(a me piace solo liga, quello di una volta, ma li metto sullo stesso piano) sono l'apice della musica è ovvio e incontrovertibile che diciamo una castroneria sesquipedale, per dirla alla mughini. Ma se diamo loro così facilmente delle merde dobbiamo anche gettare i libri dei vari baricco, faletti, ammaniti e altri commercialotti vari(e dico che io di questi non ne ho lette che poche pagine) e iniziare a leggere e studiare Dante, Ariosto, gli arcadici, D'Annunzio e quant'altro. Cosa che un lettore medio non ci pensa manco, ma è ovvia la differenza qualitativà(non a me che non ci capisco un cazzo manco qui). E così per le altre arti. Vado volentieri a vedere le mostre di quadri, ma fatico a cogliere la differenza tra un monet e una battisti, pur apprezzando molto la seconda. Perchè bisognerebbe studiare per capire, informarsi, ma non è sempre così facile. Andate in pace.

p.s. Cancio se ridici che battiato è stato noioso ritiro tutto quanto detto e offendo vasco.. :) :)

Simo ha detto...

magari si potesse bruciare baricco...ecco, è un po' l'allevi della scrittura.
comunque lasciamo perdere il capellone senigalliese, dato che il discorso si è allargato...ciò che dice matteo è vero, ma c'è modo e modo di essere "semplici" e "commerciali". pensiamo ai beatles, per esempio: la loro musica era ed è molto facile da ascoltare e da seguire, e talvolta i loro testi fin troppo semplici...però spesso sono molto belli e poetici e non mi sognerei mai di parlarne male...e se pensiamo ai gruppi che vendevano milionate e milionate di dischi una volta....pink floyd, led zeppelin, queen, dire straits ecc ecc...l'ascoltatore medio di musica allora ascoltava questi giganti, quello di oggi non ce la farebbe ad ascoltare un disco intero dei pink floyd perchè troppo difficile, e prospera gente tipo justin bieber che non ha veramente NESSUN valore tecnico/artistico salvo appunto la commercialità, e io non ce la faccio proprio a dare copa di questo agli artisti, è il pubblico che negli ultimi 30 anni si è involuto sono ad uno stadio praticamente larvale, e possiamo vedere ogni giorno quali sono le conseguenze di questa terrificante involuzione culturale in politica, nella morale comune, ecc.
un'opera d'arte (cioè musica, film, letteratura....) non deve necessariamente essere talmente semplice ed immediata da arrivare a tutti, ma questo non vuol dire che non possa. le migliori, spesso, lo fanno...

Marco Ciasco ha detto...

Dibattito interessante si.
Ora sono un po' di corsa ma in effetti ho delle riflessioni da aggiungere.

Del resto come spesso succede, ci si accorge di quello che si pensa mentre se ne parla.