domenica 15 giugno 2008

Compagnia Duse ai confini del mondo (Santiago - Galizia) / WORK IN PROGRESS

Addì 25 maggio ’08, un consistente ramo della Duse Street’s Company raccoglieva il grido di aiuto di una loro fedele compagna: Stefania. Dopo settimane di lluvia (pioggia) interminabile e di tristi giornate passate sui libri, la nostra Stregatta necessitava di un gran numero di cojoneries! Chi poteva aiutarla se non noi???
E così via..in macchina fino a Ciampino e poi in volo….2 ore e mezza di perturbazioni…vuoti d’aria che spostavano i nostri poveri cervellini….Che ciò ci abbia reso ancora più scemi??? Probabile!!!
Dopo aver fatto il tassello a 7 strati di nuvole e dopo che il buon Fabione si è accertato che quel ragass del pilota avesse acceso gli antinebbia, atterriamo a Santiago.
Pioggia, freddo, vento, fitta boscaglia…un pensiero ci assale….ci hanno forse dirottato a Stoccolma???
Per fortuna la prode Stefy era lì ad attenderci, fugando ogni nostro dubbio…siamo proprio a Stocc..ops….Santiago!
La missione è appena iniziata.
Giorno 1: Ispezione dei luoghi!
Come ogni squadra d’attacco che si rispetti, non si può pensare di invadere la Galizia con le nostre cojoneries senza avere conoscenza del territorio. Quindi, dopo aver ingurgitato un caffè con lache e una napolitana al cioccolato gigante, si parte alla scoperta della città. Prima la Cattedrale, poi le vie del centro, fino al Parco del Botteillon. Ma, per non destare sospetti, cerchiamo di mimetizzarci tra la folla….qualcuno esagera fino a tentare l’approccio con simpatiche donnine locali…
Si scoprono luoghi dai nomi interessanti…










Un dettaglio cattura la nostra attenzione…Dotto qui è una divinità, gli hanno dedicato anche una linea ferroviaria interna!!! La Dotto Train!!! Siamo a cavallo!






In serata decidiamo che la nostra opera di socializzazione deve avere confini più ampi, così trasciniamo a cena con noi Tyler, detto gabbiano Jonathan, di Philadelphia! Fabio sfoggia un’incredibile dialetto fanese intavolando con Tyler una brillante conversazione….






Dopo aver toccato tutti i più importanti temi sociali (sesso, alcool, cibo, secrezioni corporee…) usciamo dal locale. Cantando zinco-piombo, trenta-tazze, tocchi-tocchini-tocchetti de pan, battiamo in ritirata verso l’ostello. Abbiamo materiale per le cojoneries a sufficienza e le forze iniziano a cedere.
Giorno 2: Studio dei confini.
Noleggiata una macchina a 7 posti, decidiamo di esplorare anche i territori circostanti spingendoci fino a Porto. Lì scatta il Porto party al porto di Porto e, sbronzi, facciamo vedere di quanta cultura siano dotati gli italiani…






Andrea viene preso in simpatia dai crocali locali, tanto che gli stessi gli cag…ehm...lo ungono come un eletto.
Dopo la città ci spingiamo fino all’Oceano Atlantico. Il vento freddo ci impedisce di tuffarci (anche gli spuntoni di roccia a pelo d’acqua ci intimoriscono!). Notiamo con sospetto delle inquietanti orme di bigfoot.





Guardate la differenza con le nostre comuni impronte….ah no, scusate….era semplicemente Lucone che scorrazzava per la spiaggia!! Il sole sta calando, le forze scemano, serve un’empanada ripiena di tutto per tornare alla base. E così, dopo una breve sosta in un ristorante di Pontevedra, durante la quale riusciamo ad ingurgitare una quantità di cibo da far rabbrividire anche un ippopotamo, torniamo felici a Santiago.
Giorno 3: Giro sulla costa della morte.
Ancora in possesso della macchina, partiamo alla volta di Malpica, Laxe, Muxia e dovunque lasciamo la nostra firma…



qualcosa ci fa sentire a casa…







La giornata prosegue bene, ma per il diletto della nostra compagna Stefy, dobbiamo produrre più cojoneries…Allora all’urlo di “morooooo” istighiamo uno a caso, Andrea, contro qualcuno a caso, il Dotto…lo stavamo effettivamente odiando troppo poco in questi giorni!!!!






Il tempo stringe e ci sono ancora tante cose da fare. Si riparte…meta Cabo Vailàn. Lucone e Doc si lanciano alle scalate delle falesie e tutto per un la foto ad un gabbiano! Fabio si ribella e sporgendosi dallo scoglio grida: tel compr sto caç de gabiàn!!!!!


Si riparte ancora, la fine del Cammino di Santiago ci attende. Eccoci al chilometro 0.








In questa landa mistica ogni pellegrino brucia qualcosa in segno di voto. Noi vogliamo che torni a splendere il sole dopo questi giorni di pioggia e allora Fabio trova cosa, o meglio chi, sacrificare affinché gli dei delle condizioni atmosferiche tornino propizi….




Purtroppo neppure cotanto dono fu gradito alle divinità. Decidiamo allora di soddisfarci con una bella cena tipica: quintali di pulpo alla gallega, calamares fritti, peperoni fritti, funghi fritti…ma che diavolo??? Friggono tutto qui???? La risposta è sì! Andrea si lancia e chiede la cruenta, ma nessuno se lo calcola. Lo incoraggiamo, Andrea non ti abbattere, andrà meglio la prossima volta… E’ tardi: noi e i nostri fegati andiamo a nanna.
Giorno quattro: Primo bagno.
La mattina ci ispira un nuovo sconfinamento: metà A Coruña! Nonostante le piogge e i forti venti Silvia e Lucone non resistono al richiamo dell’acqua e si tuffano! Rischiano l’assideramento, ma si tuffano…il freddo però stimola…


Non paghi di aver segnato il territorio in questo modo, decidiamo che questa landa deve essere scalfita maggiormente dal nostro passaggio… La sera si torna a Santiago. Dopo Ribeiro e Sangria a fiumi, l’Avante ci sembra il posto migliore dove ballare…al ritmo di Bella Ciao e Bandiera Rossa i nostri prodi viaggiatori si scatenano! Sono le 4 passate…nanna!
Giorno 5: La sera leoni….
Il risveglio si attesta intorno alle 11:30, ma solo perché ci cacciano dall’ostello per le pulizie. La città di Santiago ci accoglie con le sue bombe fritte alla crema fritta fritta! Fatto il pieno, ci togliamo pure lo sfizio di aiutare questa gente…la loro chiesa sta crollando, ma grazie ai validi minch…ehm…maschioni di Via Duse il peggio viene evitato! Dopo il dovere, il piacere! E per gente matura come noi perché non un bel parco giochi???
La serata trascorre veloce in compagnia di personaggi locali…notate il ciuffo selvaggio e le pancettine alcoliche…La sera scorre veloce, arriva la notte….noi, stanchi e sbronzi, ce ne andiamo a dormire.
Giorno 6: La disperata ricerca del mare.
L’alba di un nuovo giorno ci accoglie…sì, ma con tante nuvole! Ma questo non ci ferma: vogliamo il mare. Saliti sul treno andiamo a Villa Garçia. Zona portuale immensa, raffineria, spiaggia ancora sporca….non ci avranno mica dirottato di nuovo??? Stavolta pure a Falconara! Breve consulto di gruppo e via di nuovo alla volta di Pontevedra e poi verso Marìn. Stavolta la baia non delude…è uno spettacolo della natura. Liberi ci spogliamo e ci tuffiamo nelle argentate acque dell’Atlantico ed un unico coro si leva nell’aria: “c*@#o quanto è fredda!!!” Soddisfatti della nuotata, non possiamo esimerci anche stavolta dallo’imprimere al nostra firma sulla bianca sabbia…Purtroppo è già tardi…si torna Santiago.
Gli animi si scaldano e dopo aver costantemente odiato per 6 giorni il Dotto, serve una nuova vittima….Andrea!!!
La serata prosegue serena, fatta di devastazioni culinarie, annegamenti alcolici, cojoneries varie, pulpi, pregunte e calamari fritti…Andrea è il tuo riscatto…chiedi la cuenta! E stavolta ce la fa!!!! Il conto arriva al tavolo e per festeggiare lo facciamo pagare a lui! La nottata prosegue così…servono comenti???
Giorno 7: l’addio.
Siamo ormai alla fine di questo viaggio. Si rifanno le valigie. Fabio riesce a far entrare nel suo zaino 1,2 Kg di cozze da regalare ad amici e parenti. Andrea indossa 6 maglie pur di togliere peso dalla borsa e Luca guarda ancora con disperazione le infradito che non ha potuto indossare in questi 7 giorni! Il momento è triste. Il momento è triste, ma qualcuno riesce a trovare l’amore all’aeroporto…
Un ultimo abbraccio alla Stefy…lei sorride…perr 7 giorni si è distolta dallo studio e si è allietat delle nostre cavolate. Missione compiuta!
Ci imbarchiamo.
Nuovo tassello a 4 strati di nuvole…addio pulpi, addio frittura mista…inizia l’estate marchigiana…

2 commenti:

Luca ha detto...

Che spettacolo...!!Proprio un bel resoconto.
L'unico cruccio..proprio le infradito, ma il primo bagno, fatto quando tutti intorno a noi tremavano di freddo, è una bella soddisfazione!!

Filo ha detto...

Bel racconto.
Vi in formo che trenini della Dotto Train si possono trovare pure da noi in particolare a cattolica.